SI PUò COMUNICARE SENZA PAROLE?

Ho voluto pubblicare questo video perchè sono rimasta molto colpita dal profondo significato di queste immagini, penso che rispecchi la nostra realtà e il nostro essere sempre più portati a nasconderci dietro allo schermo di un pc o di un cellulare per esprimere una semplice parola o peggio ancora per esprimere i nostri sentimenti e quindi precluderci quello che è la cosa più bella di ogni rapporto, di amicizia o di amore che sia:il contatto fisico,le parole accompagnate da una carezza, da un abbraccio, da un qualsiasi gesto di affetto, il guardarsi negli occhi. La tecnologia, che ha portato tantissimi vantaggi nella comunicazione, a mio parere ha alterato i rapporti interpersonali;per noi oggi risulta più facile comunicare con un semplice messaggino o attraverso una chat che parlare direttamente alla persona interessata, e tutto ciò,come testimonia il video, può anche essere un male perchè può portare a sentirsi "indifesi" e a trovarsi in difficoltà e in imbarazzo se al posto dello schermo del proprio pc il proprio sguardo si incrocia con un altro. Tutto ciò sembra assurdo, ma purtroppo è proprio così, peciò se anche voi come me rimarrete colpiti nel vedere queste immagini laciatemi il vostro commento.

SORRISI


Carta di identità digitale


Olga Lo Passo

1986:L'anno in cui sono nata,precisamente il 26 agosto (N.B. l'ho precisato solo perchè voglio gli auguri da parte di tutti)

1997:inizia il mio rapporto con la tecnologia, se di rapporto si può parlare visto che inizialmente non ero per niente affascinata dal mondo virtuale;lo percepivo distante da me. Nonostante ciò impongo a me stessa che devo almeno conoscerlo e inizio proprio con i videogiochi. Non ricordo di preciso i nomi dei giochi ma ricordo che i miei due cugini avevano da poco comprato il Super Nintendo e io mi divertivo tantissimo a giocare con loro.

1998: i miei adorati genitori mi regalano per il giorno di Natale un computer da tavolo, che terrò nella mia cameretta per molti anni. Inizialmente lo utilizzo semplicemente per fare disegni, per scrivere documenti; imparo così ad utilizzare word e paint , una gran cosa per me visto che continuo a sentire questo mondo ncora lontano da me.

1999: mio padre mi ragala il mio primo cellulare e da quel giorno non l'ho più lasciato, diventa un oggetto indispensabile nella mia vita,lo è tutt'ora ma sicuramente di meno rispetto agli anni del liceo.

2003: frequento il liceo ormai da tre anni e comincio a rapportarmi al mondo di internet, inizialmente per necessità o meglio per motivi di studio. Utilizzo la rete per fare ricerche scolastiche e subito dopo creo il mio primo account su libero per chattare con i miei amici, ma lo utilizzo poco.

2005: arrivano i tanto attesi esami di stato e utilizzo con più frequenza il computer e internet, per fare le mie ricerche e per scrivere la mia tesina.

2005/2006: inizia il percorso più impotante della mia vita, sono al mio primo anno di università e frequento un corso di informatica con il prof Castrofino. Imparo a d usare word, access e excel.

2006/2007: secondo anno di università; frequento il corso di informatica 2, sempre con il prof. Castrofino e imparo ad utilizzare il linguaggio HTMl per realizzare un sito web. Un corso molto interessante che mi ha appossianata particolarmente. Nello stesso anno creo il mio account su msn e non c'è giorno in cui,anche per cinque minuti,non vi accedo per controllare la mia posta.

2007/2008: mio padre mi regala il portatile, una gran comodità, lo sostituisco completamente al vecchio computer. Frequento il corso di informatica con il prof. De Pietro e utilizzando MS-access ci occupiamo della progettazione di un database; imparo a creare tabelle, ad indviduare i tipi di campi, le chiavi e le relazioni, a creare le maschere per l'inserimento dei dati in tutte le tabelle e a creare query e report. Comincio questo corso con difficoltà perchè non conoscevo bene questo programma, ora posso dire di utilizzarlo con facilità.

2008/2009: frequento il corso di ambienti digitali, con il prof. Converso scarico il programma google talk e creo un account Gmail. Creo il mio primo blog olgalopasso.blogspot.com. Nel mio blog ho voluto trattare un argomento attuale, il rapporto morboso dei giovani con i media, in particolar modo il rapporto con internet che ha sostituito i vecchi rapporti interpersonali ed è diventato una compagnia di cui non possiamo più fare più a meno.

FEISBUM


"Feisbum" il primo film sul fenomeno Facebook, nasce dall'idea del produttore Marco Scaffardi,otto episodi della durata di quindici minuti ciascuno per raccontare con ironia e sarcasmo le avventure e le disavventure degli utenti di Facebook. Parla di uno dei fenomeni divenuti più importanti negli ultimi anni infatti con oltre 9 milioni e mezzo di iscritti solo in Italia è ormai utilizzato da milioni di persone di tutte le età, dai più giovani ai più anziani , Facebook ha cambiato il modo di vivere e relazionarsi di migliaia e migliaia di persone: sul web si ritrovano vecchi compagni di scuola, si creano nuove amicizie, ci si innamora, si chatta, e così via...Quindi l’idea di fare un film a tema non è poi assurda...voi cosa ne pensate?

MA SI LEGGE ANCORA?

Si sa che ai giorni nostri,nel 2009, televisione, cellulare e radio sono i media in assoluto più apprezzati dai giovani, perché tutti e tre dotati di un modello di comunicazione diretto, fluido, personale, disimpegnato e interattivo. E purtroppo tutto ciò che è cartaceo quindi libri, quotidiani, periodici essendo percepiti all'opposto come pesanti, impegnativi, unidirezionali, rigidi, non giocano un ruolo preminente nella vita dei giovani di oggi, sono visti come lontani ma questo è un bene o un male?

MADRE RITROVA FIGLIO GRAZIE A FACEBOOK

Ieri sera ascoltando la radio sono rimasta molto colpita da questa notizia straordinaria:"Perde contatti con il figlio, la madre lo ritrova grazie a Facebook Avril Grube ritrova Gavin Paros dopo 27 anni".Molti li considerano più che altro dannosi, perchè distraggono le persone dal lavoro,da quelle che potevano essere le sane abitudini quotidiane di un pò di tempo fa,ma i 'social network' possono anche essere molto preziosi. Può confermarlo una donna inglese di 62 anni, che grazie a Facebook ha ritrovato suo figlio, rapito 27 anni fa dal padre quando aveva soltanto tre anni. Avril Grube, che vive a Poole, aveva perso ogni contatto con suo figlio Gavin Paros, suo padre non lo aveva riportato a casa dopo un fine settimana trascorso insieme e si erano stabiliti in Ungheria. Era in seguito riuscito a ottenere la custodia del bambino dopo la fine del loro matrimonio. La donna aveva dato l'allarme alle autorità dei due Paesi. Invano. Il contatto è stato riallacciato grazie alla sorella minore di Grube, Beryl Wilson, che ha notato a marzo il nome di suo nipote su 'Google': il motore di ricerca l'ha successivamente portata sulla pagina Facebook di Gavin Paros, che citava il nome della madre.Da Budapest, dove vive, Gavin è volato ieri in Gran Bretagna per riabbracciare la madre che vive a Poole in Dorset.
Tutto questo ci porta a riflettere sull'estrema importanza che può avere un mezzo come facebook, che per quanto effimero possa sembrare, è in grado di accorciare le distanze e come in questo caso di riunire famiglie.

Non ci staremo mica trasformando in un popolo di tecnodipendenti?


Pensando ad un argomento che potesse attirare l'attenzione di tutti mi sono detta: perchè non parlare proprio di noi giovani e del nostro rapporto con i media? poniamoci questa domanda:non ci staremo mica trasformando in un popolo di tecnodipendenti?emerge quotidianamente che le nuove generazioni fanno un uso ludico dei media, molto pronunciato fra i più giovani e meno presente nelle altre fasce d'età. "Si parla di dipendenza se il ragazzo ha sintomi di astinenza quando è costretto a stare lontano dal computer o dal telefonino e se ci sono segnali che indicano la perdita del contatto con la realtà - spiega Daniele La Barbera, Direttore della Clinica Psichiatrica dell'Università di Palermo e responsabile dello studio.
E da qui ho pensato, perchè non estendere la domanda anche a voi?